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Carlo
Vittorio Testi nasce il 27 novembre 1902 a Ravina di Trento dove il padre
Aniceto, esperto agronomo, stava lavorando. Viene ben presto portato a
Riolo a causa della salute malferma della madre Rosa Mongardi (figlia
di Emidio, imprenditore edile fratello dell'architetto Anselmo) che morirà
nel 1906, lasciando nel piccolo Carlo, di non comune sensibilità,
un vuoto incolmabile che divenne perenne malinconia.
Le sue spiccate doti artistiche si rivelarono già alle scuole elementari
di Riolo e successivamente all'istituto Tecnico Pier Crescenzi di Bologna,
nonostante il padre avesse per lui scelto il corso di Agrimensura, che
presto abbandona.
Precoce e insofferente d'ogni autorità, segue con estremo interesse la
politica. A 17 anni fugge di casa per partecipare all'impresa Dannunziana
per la conquista di Fiume, viene arruolato nel corpo legionario, promosso
caporale dei bersaglieri, prende parte alla liberazione di Zara ma viene
colpito da un attacco di Malaria.
Di ritorno a Bologna, nel 1920 frequenta l'Accademia di Belle Arti, alternando
gli studi alla politica attiva, attraversando la propaganda Marxista.
In Accademia incontra due maestri eccellenti: il pittore Augusto Maiani
(il cui pseudonimo è Nasica) che rinfocola in lui l'amore per la Libertà
di scelta e di pensiero, e l'affreschista Achille Casanova.
Ottenuto brillantemente il Diploma, partecipa al concorso per l'abilitazione
all'insegnamento che supera, ma dopo una breve esperienza come insegnante
all'istituto Magistrale Bassi, si licenzia. Continua a frequentare l'accademia
intervenendo talvolta nelle contese politiche nei Fasci di Combattimento.
Nel 1928 con la moglie, la pittrice Fides Stagni, parte per tentare la
sorte a Roma, dove lavorano lei nella moda e lui nell'arredamento fino
all'invito della contessa Gallenga di trasferirsi in Francia.
La nostalgia lo riporta a Roma nel '30, espone e si ributta nel lavoro
e il matrimonio naufraga. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale scombussola
i suoi piani lavorativi. Richiamato alle armi, viene ben presto congedato
per gravi problemi di famiglia: il padre gravemente infermo morirà nel
'43 e la sorella Gaetana è morta nel 1935.
Non torna a Roma ma cerca pace nel podere di Nasano, dove spera di poter
continuare l'attività artistica ma una granata lo costringe a rientrare
a Riolo dove vive asserragliato nella vecchia casa. Sempre ansioso di
fare nuove esperienze che si traducono in vivide immagini pittoriche (che
aveva dovuto sacrificare in nome della grafica propagandistica) disegna
dal vero l'allucinante scenario del teatro di guerra.
Nel
ventennio Fascista si occupa inoltre dell'organizzazione di moste d'arte
Italiana in numerose città straniere (Cairo, Tunisi, Casablanca, Beyrut,
Alessandria d'Egitto), fungendo da braccio destro del Ministro Piero Parini,
occupandosi inoltre di stampa propagandistica contribuendo ad esaltare
il prestigio della Cultura Italiana nel mondo, attività che continuò
a portare avanti anche nel periodo post Bellico. Con
la Liberazione spera di tornare al suo studio romano, purtroppo, prima
posto sotto sequestro, poi rivenduto. Fonda quindi lo " Studio Tecnico
Artistico Acanto" e successivamente la "Libera Signora delle Arti", una
sorta di sindacato e società imprenditoriale per pittori e scultori. La
sua produzione viene tuttavia tacciata di Fascismo. Abbandona quindi la
capitale e lavora presso le FLOTTE LAURO a Castellammare di Stabia per
arredare due nuove navi. Accetta infine di lasciare lo studio romano in
cambio di un lotto di terreno a Tor de' Cenci.
Nel
1966 incontra Piera Morari che in seguito sposerà. Purtroppo nel
1976 tre malviventi irrompono nella sua villa compiendo un grave furto.
Nel 1977 si trasferisce a Bardolino, nel Lago di Garda, centro turistico
agricolo e industriale di piccole dimensioni dove continua l'attività
di pittore, nonostante gravi problemi visivi e come illustratore della
sua corrispondenza Epistolare caratterizzata da inarrestabile fervore
creativo, culto della libertà, limpidezza morale e lucida coscienza
introspettiva.
Approfondimenti
AA.VV.,
Carlo Vittorio Testi - Mostra Antologica, 1990, Comune di Riolo Terme
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